In questo articolo andremo ad analizzare come combattere l'umidità di risalita con il metodo dell’ elettrosmosi attiva per capire se è una soluzione definitiva o meno.

Elettrosmosi: cosa è

Ferdinand Friedrich Reuß, all’inizio del 1800, studiando i processi elettrocinetici scoprì che applicando una differenza di potenziale a due elettrodi metallici, immersi in due parti di liquido separate da un diaframma, avviene la migrazione di un flusso liquido attraverso i capillari dello stesso diaframma poroso non conduttore. Tale flusso innalza il livello di liquido da una parte del diaframma e lo deprime dall’altra, arrestandosi quando la differenza di livello, creatasi, raggiunge un tale valore capace di generare un flusso di liquido uguale e contrario al flusso elettrosmotico.

 

Elettrosmosi: come funziona?

Il contatto fra liquido e solido, cui è associato un potenziale, determina la formazione di un doppio strato elettrico la cui soluzione non è elettricamente neutra in quanto, a causa dell’attrazione elettrostatica, contiene preferenzialmente ioni di segno opposto alla carica superficiale del solido: pertanto l’applicazione di un campo elettrico mette in movimento quella porzione del doppio strato che non è rigidamente vincolata al solido, determinando così il flusso di liquido che è caratteristico appunto dell’elettrosmosi. Il senso del flusso elettrosmotico dipende dal segno della carica superficiale del solido: se questo, per esempio, è caricato negativamente, i controioni del doppio strato sono positivi e il liquido si sposta verso l’elettrodo negativo.

 

Elettrosmosi: come si installa nelle murature?

Eseguita una traccia orizzontale sui muri, per un’altezza variabile dai 3 a 30 cm (a seconda del tipo di anodo), nell’intonaco o nei giunti di malta al massimo livello visibile raggiunto dall’umidità all’interno o all’esterno del setto murario si procederà al fissaggio, all’interno della stessa, del semiconduttore elettrico (polo positivo) che potrà essere costituito da una rete metallica dell’altezza di circa 250-270 mm per uno spessore di 10 mm, nel caso sia essa stessa conduttrice di corrente, o di materiale plastico, nel caso in cui la corrente sia attivata mediante una piattina conduttrice fissata sulla sua parte superiore. Previa esecuzione nel terreno, in prossimità della muratura da trattare, di perforazioni profonde 120-150 cm distanziate tra loro di circa 200-300 cm (distanza strettamente relazionata alla conducibilità elettrica del terreno) si procederà all’inserimento di puntazze con funzione di semiconduttori negativi lunghe circa 50-65 cm e con un diametro di 16-27 cm (in rapporto allo sviluppo dell’anodo) successivamente collegate tra loro al fine di creare un anello a circuito elettrico chiuso. I due circuiti andranno collegati, in parallelo, attraverso idonei cavi elettrici inguainati alla centralina di alimentazione la quale, allacciata alla comune rete elettrica di 220 Volt, fornirà al sistema corrente continua ad impulsi con valori che non provocheranno corrosione su metalli ed intonaci; la tensione sarà mantenuta bassa tale da non superare i 2,8 Volt e 2m Ampère d’intensità massima per metro lineare di muro (qualsiasi siano lo spessore e la tipologia della muratura).

Pro dell’elettrosmosi

  • utilizzabile su qualsiasi materiale composto da silicio
  • utilizzabile su qualsiasi tipologia di opera muratura

Contro dell’elettrosmosi

  1. la presenza di conduttori metallici, all’ interno della muratura, sono in grado di concentrare le linee di forza del campo elettrico e compromettere il sistema
  2. la muratura umida conduce bene l’elettricità mentre quando è in fase di prosciugamento la resistenza elettrica aumenta ed il sistema tende a funzionare ciclicamente
  3. viene eliminata solo la porzione di acqua che ascende per elettro-osmosi e non quella che sale per capillarità
  4. la immissione di correnti vaganti possono causare la corrosione dei ferri di armatura
  5. intervento assolutamente non reversibile

Per questa motivazione i professionisti e i tecnici, solitamente, tendono a consigliare una soluzione che, oltre ad agire definitivamente su tutto l’immobile, risulta anche non invasiva (vedi KontrolDRY)